Oratorio di San Martino (Sec. XIV)

L'Oratorio di San Martino è di origine quattrocentesca e presumibilmente sorge al posto di un’antica cappella.

Descrizione

Difficile è oggi ravvisare nell'oratorio di S. Martino la sua antica origine di cappella probabilmente quattrocentesca o anche più antica. L'antica cappella sorgeva lungo la mulattiera della Val Sermenza, presso la frazione di Piaggiogna superiore: più in basso, e raggiungibile solo attraverso un sentiero, è infatti l'insediamento di Piaggiogna inferiore.
Piaggiogna, situata tra Boccioleto e Fervento, apparteneva ad una delle due porzioni in cui era divisa la Parrocchia di Boccioleto. L'abitato, sorge a breve distanza dall'attuale edificio. Le indicazioni delle Visite Pastorali, supportate dagli elementi verificabili in loco dopo la rimozione dell'imponente ancona dall'altare (dicembre 2003), permettono di definire la struttura antica di questo edificio.
Alla fine del XVI secolo (1590-1599) la cappella presentava probabilmente ancora la struttura originaria: era provvista di abside con un piccolo altare di pietra, era pavimentata e con un soffitto ligneo, verosimilmente piano (non a spioventi); era una struttura aperta, chiusa da una cancellata di ferro; sotto l'arcata dell'abside era una campana le cui funi pendevano davanti all'altare.

Le misure in cubiti corrispondono approssimativamente ad un edificio lungo metri 5,70-80, largo quasi 4 e alto poco più di 3. Le dimensioni, pur ridotte, erano considerate sufficienti per la fruizione liturgica degli abitanti di Piaggiogna: messe devozionali e nella festività di S. Martino, oltre a funzioni per gli infermi.
Nel 1599 gli abitanti volevano ampliare l'abside ma la ristrutturazione lasciò inizialmente inalterate l'abside e le pareti decorate da dipinti e fu realizzata però la volta, per poi procedere alla costruzione di una navata antistante l'edificio originario che divenne il presbiterio del nuovo oratorio: fu distrutta l'abside con la decorazione antica, fu tamponata l'arcata absidale e proprio questa parete divenne lo chevet plat del nuovo edificio. Non è sicuro se le pareti laterali della cappella con le loro immagini dipinte furono conservate o se si procedette ad una nuova campagna decorativa in quanto l'indicazione "sacris picturis ornata ad latera" (ASDN, I, A. V. 1641, vescovo Tornielli, t. 134, f. 48r), riferita al presbiterio, non lo chiarisce.
Questi ampliamenti, a buon punto di esecuzione nel 1628, risultano conclusi nel 1641. E' probabile che, per motivi devozionali, si fosse pensato di collocare sull'altare il frammento di affresco raffigurante s. Martino, salvato dall'antica abside, ma in seguito si dotò l'altare di un'imponente ancona datata 1633.
Tra la fine del XVII secolo e il 1728 fu costruita una sacrestia sulla parete meridionale, fu rialzato l'oratorio forse per la realizzazione della volta nella navata. Si rese di conseguenza necessario l'intervento del pittore Antonio Orgiazzi il Vecchio nella decorazione della parte superiore della facciata, già precedentemente realizzata. I redditi dell'antica cappella, oltre ad un piccolo campo, erano soprattutto le elemosine, ma anche dalla suppellettile liturgica e dagli arredi si può desumere uno stato decoroso, mai di incuria o di abbandono.

Nell'attuale oratorio troppo esigui e limitati sono i frammenti della decorazione pittorica dell'antica cappella per poterne avere un'immagine globale.
Questi frammenti assumono però ben altro significato, se considerati quale documento della primitiva struttura e forniscono il nome del pittore Franciscus. L'identità e l'attività dell'artista al momento attuale risultano ignote.
Si deve al parroco di Boccioleto Pietro Ferri, agli inizi degli anni '60, la scoperta del frammento dipinto con il volto di S. Martino,per secoli occultato dietro la pala seicentesca.

In quell'occasione fu scattata una fotografia, fu redatta una scheda (ASPB) e ne fu data notizia nel Bollettino Parrocchiale (Ferri, 2004, p. 111). A questa fonte si riferirono poi Debiaggi e Manni, ma questo frammento non fu mai pubblicato. La preziosa segnalazione del Ferri non precisava però una serie di dati che è stato possibile individuare solo con la recente rimozione dell'ancona (dicembre 2003). Sulla parete, un tempo arco trionfale, sono chiaramente visibili l'arcata absidale e il suo tamponamento, l'iscrizione con la data 1491 e con il nome del pittore, oltre a due frammenti solo con sfondo a riquadro di una probabile Annunciazione.
Da un'osservazione in loco, appare evidente che il lacerto di S. Martino non è nella sua posizione originaria; esso è stato chiaramente reinserito nel nuovo muro e la curvatura del frammento dipinto fa pensare che si trovasse o al centro dell'abside o nel catino.
Nel 2000 l'apertura (cm. 90x70 circa) prodotta nel muro esterno (chevet) , in corrispondenza dell'antica arcata absidale, ha reso visibile, nello spessore della muratura, un frammento dell'abside distrutta.

Indirizzo e punti di contatto

Nome Descrizione
Indirizzo Frazione Piaggiogna (756 mt.)
Telefono 0163.75136 (Parrocchia)

Mappa

Indirizzo: SP10, 30, 13022 Boccioleto VC, Italia
Coordinate: 45°49'53''N 8°5'29,6''E Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)

Galleria fotografica

Modalità di accesso

Sulla S.P.10 all'altezza della Fraz. Piaggiogna, sulla sinistra salendo verso Alto Sermenza è presente un parcheggio, alla fine di quest'ultimo è presente un sentiero che porta all'ingresso dell'oratorio di San Martino

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