Descrizione
La Cappella del Selletto (1181 m).
La cappella è caratterizzata dalla presenza di diversi cicli pittorici d'età compresa tra la fine del Cinquecento e la metà dell'Ottocento. Il soggetto iconograficamente dominante è costituito da S. Rocco, raffigurato su entrambe le pareti interne; nella parete di fondo è dipinta la consueta Madonna in trono.
Sopra l'affresco di S. Rocco sul lato destro compare il nome di Antonio Pizera filiolo de Francesco, affiancato alla data di probabile esecuzione dell'opera: 1588. L'iscrizione esplicita il nome del committente dell'affresco, palesando come l'erezione e soprattutto l'affrescatura di molti edifici religiosi durante il Quattrocento e il Cinquecento in Valsesia sia avvenuta prevalentemente ad opera di committenze private ed individuali. Il desiderio di visibilità si esplicò anche in altri modi. Infatti, sugli affreschi di queste cappelle comparvero ben presto le prime incisioni, con predilezione per le aree a colore più intenso, come le bande rosse tipiche nelle cornici pittoriche degli affreschi cinquecenteschi, i mantelli di Santi e Madonne, i riquadri alle loro spalle, ove più potesse risaltare l'emergenza bianca del sottostante intonaco. Le date delle incisioni sono immediatamente seguenti le date di frescatura (offrendo per gli affreschi non datati un'età minima prossima a quella reale). Queste iscrizioni ci tramandano i nomi delle antiche famiglie residenti negli insediamenti prossimi all'edificio ospitante.
Tra i nomi dei personaggi che scelsero di rendere visibile il proprio nome incidendolo sugli affreschi sono diffusi quelli di preti e notai, figure di rilievo nell'ambito di queste comunità alpine.
Proprio sulla parete di destra della cappella del Selletto è graffiato sul mantello di S. Rocco il nome di Andreas Pizzera notarius, forse per rimarcare sull'affresco il nome di famiglia, reso già visibile dalla precedente committenza di Antonio.
Andrea, notaio che svolse la sua attività a Boccioleto tra 1738 e 1780, apparteneva ad un'antica famiglia attestata in bassa Val Sermenza, ove è documentata a partire dal 1464 con Otolinus de Pizera, dedita nel Settecento all'attività notarile, intrapresa già dal padre d'Andrea, Giovanni Francesco, attivo tra 1716 e 1769.
I nomi sono talora preceduti da auspici. Qui, sull'affresco della Madonna in trono, l'iscrizione Loren Filippo et Francesco mio fratello è preceduta dall'anno d'incisione (1609) e dalla forma, ancora attuale, di W.
A fianco delle iscrizioni un vasto campo d'incisioni ha come soggetto figure antropomorfe o zoomorfe disegnate a richiesta di protezione di uomini e di animali, scegliendo come sito del graffio gli affreschi dei Santi preposti alla protezione contro epidemie.
Sempre al Selletto sono presenti soggetti antropomorfi raffigurati come viandanti (o pastori transumanti) con cappello e bastone (sulla banda della cornice del S. Rocco della parete di destra).
Anche questa cappella è stata oggetto di due interventi conservativi da parte di "Montagna Antica, Montagna da salvare", nel 1989 e nel 1991.
La cappella è caratterizzata dalla presenza di diversi cicli pittorici d'età compresa tra la fine del Cinquecento e la metà dell'Ottocento. Il soggetto iconograficamente dominante è costituito da S. Rocco, raffigurato su entrambe le pareti interne; nella parete di fondo è dipinta la consueta Madonna in trono.
Sopra l'affresco di S. Rocco sul lato destro compare il nome di Antonio Pizera filiolo de Francesco, affiancato alla data di probabile esecuzione dell'opera: 1588. L'iscrizione esplicita il nome del committente dell'affresco, palesando come l'erezione e soprattutto l'affrescatura di molti edifici religiosi durante il Quattrocento e il Cinquecento in Valsesia sia avvenuta prevalentemente ad opera di committenze private ed individuali. Il desiderio di visibilità si esplicò anche in altri modi. Infatti, sugli affreschi di queste cappelle comparvero ben presto le prime incisioni, con predilezione per le aree a colore più intenso, come le bande rosse tipiche nelle cornici pittoriche degli affreschi cinquecenteschi, i mantelli di Santi e Madonne, i riquadri alle loro spalle, ove più potesse risaltare l'emergenza bianca del sottostante intonaco. Le date delle incisioni sono immediatamente seguenti le date di frescatura (offrendo per gli affreschi non datati un'età minima prossima a quella reale). Queste iscrizioni ci tramandano i nomi delle antiche famiglie residenti negli insediamenti prossimi all'edificio ospitante.
Tra i nomi dei personaggi che scelsero di rendere visibile il proprio nome incidendolo sugli affreschi sono diffusi quelli di preti e notai, figure di rilievo nell'ambito di queste comunità alpine.
Proprio sulla parete di destra della cappella del Selletto è graffiato sul mantello di S. Rocco il nome di Andreas Pizzera notarius, forse per rimarcare sull'affresco il nome di famiglia, reso già visibile dalla precedente committenza di Antonio.
Andrea, notaio che svolse la sua attività a Boccioleto tra 1738 e 1780, apparteneva ad un'antica famiglia attestata in bassa Val Sermenza, ove è documentata a partire dal 1464 con Otolinus de Pizera, dedita nel Settecento all'attività notarile, intrapresa già dal padre d'Andrea, Giovanni Francesco, attivo tra 1716 e 1769.
I nomi sono talora preceduti da auspici. Qui, sull'affresco della Madonna in trono, l'iscrizione Loren Filippo et Francesco mio fratello è preceduta dall'anno d'incisione (1609) e dalla forma, ancora attuale, di W.
A fianco delle iscrizioni un vasto campo d'incisioni ha come soggetto figure antropomorfe o zoomorfe disegnate a richiesta di protezione di uomini e di animali, scegliendo come sito del graffio gli affreschi dei Santi preposti alla protezione contro epidemie.
Sempre al Selletto sono presenti soggetti antropomorfi raffigurati come viandanti (o pastori transumanti) con cappello e bastone (sulla banda della cornice del S. Rocco della parete di destra).
Anche questa cappella è stata oggetto di due interventi conservativi da parte di "Montagna Antica, Montagna da salvare", nel 1989 e nel 1991.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Alpe Selletto (1181 mt.) |
Telefono | 0163.75136 (Parrocchia) |
Mappa
Indirizzo: R4W7+C6 Boccioleto VC, Italia
Coordinate: 45°50'45,8''N 8°6'47''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
Dalla strada comunale che termina sopra la Fraz. Oromezzano si prende la mulattiera che sale fino all'alpe Selletto